2. Scelte strategiche di fondo
complessità di ciascuna classe e l’eterogeneità degli stili di apprendimento di ciascun alunno, richiedono la riflessione e l’articolazione di una progettualità d’Istituto che sia:
- Inclusiva, perché un progetto di qualità deve fondarsi sull’inclusione come partecipazione attiva e consapevole di tutti i soggetti coinvolti;
- Flessibile,: perché è necessario creare dei patti educativi che impegnino scuola e famiglia nello sforzo comune di ottenere il massimo possibile in termini di competenza, inscritta in un agire responsabile e autonomo;
- Responsabile, perché una scuola democratica, fondata sull’autonomia, implica una maggiore libertà di scelta metodologica con l’ imprescindibile necessità di valutare sistematicamente e periodicamente le scelte operate, in termini di efficacia nel raggiungimento dell’obiettivo.
Risulta necessario pertanto, nella prassi didattica:
- sviluppare e curare maggiormente la dimensione preventiva degli apprendimenti atipici, sapendo identificare precocemente le possibili difficoltà che, se ignorate, possono trasformarsi in disturbi più invasivi;
- valorizzare il ruolo della competenza didattica per garantire forme di apprendimento rispettose di ciascuna individualità;
- favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità, monitorando e valutando le azioni intraprese.
Spesso le difficoltà di studio sottendono problematiche riconducibili all’ambito metacognitivo (motivazione, atteggiamenti, teorie ingenue dell’intelligenza, obiettivi di apprendimento, stili attributivi…) e non riguardano solo le capacità cognitive di base, come spesso si tende a credere.
La variabile cruciale del successo nello studio è rappresentata da un atteggiamento corretto verso l’apprendimento (motivazione allo studio, abilità di studio, percezione di autoefficacia...), che contribuisce a creare il profilo e lo stile di ciascun studente.
La valutazione e l’intervento in ottica metacognitiva permettono di ottimizzare le risorse cognitive di ciascuno, tenendo conto delle caratteristiche individuali, dei diversi stili cognitivi presenti e delle diverse forme di intelligenza, sia per quanto riguarda gli alunni, sia per quanto riguarda le forme di insegnamento.
Dunque fondamentale risulta una integrazione delle discipline per spiegare la complessità della realtà, nella prospettiva di un nuovo umanesimo che integri sapere scientifico e umanistico e che superi la frammentazione degli stimoli cogliendone la sintesi valoriale e culturale e una metodologia di lavoro che sappia sviluppare competenze attraverso:
- l’analisi di problemi e la gestione di situazioni complesse;
- la cooperazione e l’apprendimento sociale,
- la sperimentazione,
- l’indagine,
- la contestualizzazione nell’esperienza,
- la laboratorialità,
- l’apprendimento tra pari, imprescindibili per sviluppare competenze e apprendimenti stabili e significativi, dotati di significato e di valore per la cittadinanza.
In questo senso è necessario superare la logica della programmazione disciplinare a favore di una progettazione organica e integrata con la collaborazione e l’interazione di alunni e docenti, con l’uso efficace di ambienti e di risorse. Prima di definire i processi e i risultati dell’apprendimento è necessario riflettere e operare sugli aspetti emozionali e affettivi lavorando sulla motivazione degli allievi e aiutandoli a costruire consapevolezza di sé, dei propri mezzi, dei propri punti di forza e di debolezza.
Le UDA (Unità di apprendimento) diventano strumento di lavoro del docente, contenitori di compiti finalizzati e significativi, ovvero che mettono in moto conoscenze, abilità e atteggiamenti dentro una situazione concreta e che, alla fine, registrano, attraverso una rubrica di valutazione, conosciuta dagli alunni già nelle prime fasi di costruzione del compito, i progressi compiuti.
Tutto ciò richiede l’adozione di un curricolo di istituto verticale, che assuma la responsabilità dell’educazione delle persone dai 3 ai 14 anni in modo unitario e organico, organizzato per competenze chiave, articolate in abilità e conoscenze e riferito ai Traguardi delle Indicazioni; un curricolo in cui siano selezionate le informazioni essenziali che devono divenire conoscenze durevoli; un curricolo che predisponga percorsi e ambienti di apprendimento che alimentino competenze culturali, metacognitive, metodologiche e sociali per nutrire la cittadinanza attiva.
Tale curricolo, frutto di un lavoro dipartimentale che ha coinvolto tutti gli ordini di scuola dell’Istituto, a seguito anche di una formazione ad hoc sulla didattica per competenze e l’elaborazione di Unità di Apprendimento, è in via di aggiornamento (a seguito anche della pubblicazione delle nuove competenze chiave Europee emanate a Maggio 2018) e verrà allegato al PTOF del triennio 2019-2022.
La vision d’Istituto qualifica la nostra scuola come innovativa. Innovazione ed equità costituiscono un binomio imprescindibile perché indica che la scuola è efficace e innovativa solo dando ad ognuno ciò di cui ha bisogno per realizzare il proprio progetto di vita.
Questa proiezione d’intenti è quel valore aggiunto che la scuola è chiamata a dare.
Innovare la didattica non è, quindi, la ricerca di una nuova metodologia o di un nuovo strumento, ma la costante ricerca e il continuo tentativo di sviluppare approcci, metodologie e strumenti utili ad accrescere la qualità dei processi educativi che la scuola promuove.
La sfida da cogliere è quindi manipolare /attivare una didattica
DELL’ESPERIENZA
La scuola promuove attività concrete per la costruzione di saperi condivisi e di competenze, attraverso il metodo diretto:
“La cultura si deve lasciar prendere attraverso l’attività, con l’aiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da solo, spinto dalla natura della sua mente che cerca, e diretto dalle leggi del suo sviluppo”
Maria Montessori
DELLA COLLABORAZIONE
La scuola promuove una cultura democratica della collaborazione tra insegnanti e alunni responsabili.
“Si capisce bene cos'è una scuola quando la viviamo come se fosse il luogo dove si entra competitivi e, dopo aver lavorato e studiato insieme, si esce rispettosi degli altri e tolleranti”
Mario Lodi
DELLE DIFFERENZE
La scuola coltiva e nutre una cultura del dialogo aperto alle differenze e alla loro valorizzazione.
“È poi scontato che vi siano delle differenze all'interno del gruppo. Valorizziamo queste differenze e apriamole ancora. Realizziamo quindi un capovolgimento logico pensando che le differenze permettono un migliore apprendimento e quindi una migliore capacità educativa”
Andrea Canevaro
DELLE EMOZIONI
La scuola riconosce la dimensione affettiva dell’apprendimento e valorizza il conflitto come occasione di confronto e crescita.
“Gli uomini dotati di grande intelligenza emotiva sono socialmente equilibrati, espansivi e allegri. Hanno la spiccata capacità di dedicarsi ad altre persone o a una causa, di assumersi responsabilità, e di avere concezioni e prospettive etiche”
Daniel Goleman
DELLA CREATIVITÀ
La scuola sostiene lo sviluppo di un atteggiamento coraggioso, curioso, attivo e critico verso la realtà.
“Il ruolo dell'insegnante dovrebbe essere quello di creare le condizioni per poter inventare piuttosto che di fornire una conoscenza preconfezionata”
Seymour Papert
DELLA REALTÀ
La scuola intrattiene un dialogo continuo con il territorio e la società, per diventarne parte attiva.
“L'istruzione non è la preparazione alla vita, l'istruzione è la vita stessa”
John Dewey
DELL'EFFICACIA
La scuola coltiva la cultura della valutazione per il miglioramento a tutti i suoi livelli.
“La progettazione può essere fatta in molti modi, ma è più potente se gli insegnanti progettano insieme, sviluppano un’idea comune di che cosa sia importante insegnare e lavorano insieme per valutare l’impatto della propria progettazione sui risultati degli alunni”
John Hattie
Il ruolo dell’insegnante diventa quello di un professionista:
- competente in materia di processi d’apprendimento
- in formazione continua
- facilitatore di ambienti didattici che permettono all’allievo di auto-costruire la conoscenza e che rendono l’apprendimento accessibile a tutti
- tutor che sollecita tecniche ludico-simulative, esperienze concrete
- mentore nel cooperative learning, impegnando il tempo scuola in ottica metacognitiva
- critico che orienta nel far riflettere, nel collegare, nel guidare, anche attraverso la valorizzazione dell’esperienza dell’errore
- inclusivo, che accoglie tutti gli alunni e le loro difficoltà e potenzialità